Se la famiglia di uno studente con disabilità al quinto anno non accetta la proposta del consiglio di classe di mantenere una programmazione differenziata, e chiede quindi che il ragazzo passi alla programmazione della classe per poter accedere all'esame di stato, può il consiglio di classe chiedere che ragazzo recuperi i debiti degli scorsi anni?
Ho un dubbio sulla valutazione di uno studente disabile, che alla scuola secondaria di II grado segue una programmazione riconducibile ad obiettivi minimi.
A fronte di una verifica di matematica che proponga 5 esercizi, la sufficienza, secondo la griglia di valutazione fornita dal prof, si raggiunge risolvendo correttamente i primi tre. Il ragazzo con sostegno si concentra solo su quelli, perché degli altri due non capisce neanche la richiesta. Alla fine dell'ora magari non è riuscito a terminare i primi tre esercizi o ha commesso qualche errore, che lo porta, sommando i punteggi attribuiti dal docente in modo scrupolosamente identico a quanto fatto per gli altri alunni, a collezionare un voto pari a 4 e mezzo. Questa procedura è corretta? In altre parole, se svolge solo ed unicamente la parte di verifica relativa agli obiettivi minimi il voto massimo dovrebbe essere 6 anche per lui?
Per gli studenti con disabilità possono essere personalizzati, oltre agli obiettivi disciplinari, anche i criteri di valutazione (ossia le griglie) e le modalità di verifica.
Scrivo in merito alla valutazione per gli alunni con 104, gli obiettivi didattici disciplinari nell’ottica della nuova valutazione nella primaria, non sono stati del tutto chiariti, ci sono delle zone d’ombra, mi spiego meglio. Nella valutazione per gli alunni con disabilità vanno inseriti gli obiettivi correlati al PEI, quello che mi domando è se questo vale anche per quegli alunni che perseguono gli obiettivi disciplinari della classe seppur in modalità semplificata e/o con strategie personalizzate, per loro mi chiedo perché modificare gli obiettivi se sono i soliti, perché differenziare se arrivano allo stesso traguardo degli altri, seppur con altri strumenti. Concorda con me, o la normativa non lo permette?
Alla scuola primaria, in una verifica, la stessa di quella degli altri, un bambino con disabilità come deve essere valutata? Gli obiettivi sono diversi, ridotti e semplificati nella progettazione dell'alunno ma in sede di verifica o di valutazione, il dubbio è se valutare "come" gli altri, aggiungere la postilla "con aiuto" o comunque valutare se il processo è tutto corretto pur sapendo che davanti a un certo compito, quel punteggio massimo non sarà equivalente a quello di un compagno normodotato (e ovviamente, raggiunge autonomamente il punteggio massimo).
È lecito che il DS in sede di scrutinio pretenda di fare modificare le valutazioni degli alunni con disabilità non accettando voti al di sotto, per esempio, dell'8?
La responsabile DSA del liceo scientifico di mio figlio sostiene che un ragazzo che usa gli strumenti compensativi non è giusto che prenda un voto superiore al 7 e mezzo/otto proprio perché è facilitato da questi strumenti e il voto sarebbe sfalsato rispetto agli altri. Io le ho fatto l'esempio degli occhiali per un ragazzo miope, e lei mi ha detto che infatti chi ha gli occhiali può aspirare a moltissimi lavori ma non a tutti, come mio figlio può aspirare a quasi tutto il range di voti ma non a tutti. Per favore mi potete dire il riferimento alla legge dove si garantisce ai DSA tutti i voti, anche quelli alti?
Il mio bimbo di sette anni è certificato HFA, Asperger con 104 art. 3 comma 3, con sostegno ed educatore. In pagella ha zero in musica perché ha disturbato in classe. Ha 9 in matematica abbassato a 7 sempre per il comportamento, ma gli hanno dato distinto in condotta. È possibile? Cosa possiamo fare?