Se dispensato, non potrà mai essere invitato a leggere?

Se in un PDP per DSA viene scritto che l'alunno è dispensato dalla lettura ad alta voce, significa che mai, in nessun caso, potrà essere invitato a leggere? Nemmeno se fosse una sua richiesta specifica? In generale, dispensare da una attività significa non richiedere mai all'alunno di svolgerla o semplicemente evitare di valutarla?

Le misure dispensative vanno definite in base alla specifica situazione, e buon senso e flessibilità devono per forza essere sempre ingredienti indispensabili di questa personalizzazione.

Dovrebbe essere ovvio che se un alunno dispensato chiede di leggere qualcosa glielo si lascia fare, ma è bene anche che sia l’insegnante a stimolarlo proponendogli di leggere qualcosa se sa bene che non dovrebbe incontrare difficoltà. Se queste misure di buon senso ovvie non sono, meglio indicarle espressamente nel PDP scrivendo “dispensato da … tranne nei casi in cui… ” o frasi simili.

Andrebbero possibilmente evitati i modelli di PDP a crocette che, obbligando a scegliere rigidamente tra Sì o No, tutto o niente, non favoriscono certo un atteggiamento di responsabile flessibilità.

Se si dispensa da una prestazione (non da obiettivi) di sicuro essa non può essere valutata ma stiamo parlando di autorizzazioni a non svolgere attività ritenute “non essenziali ai fini dei concetti da apprendere” (L. 170/10) ovvero che non migliorano gli apprendimenti (Linee Guida DSA). C’è di sicuro la possibilità di dispensare da contenuti come questi senza reali ricadute sulla valutazione.

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Inserimento: 4 Agosto 2021

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