Il nuovo insegnante di sostegno, a fronte della mia richiesta della possibilità di avere la sua presenza nelle materie in cui mio figlio ha maggiore difficoltà, mi ha risposto che il sostegno è per la classe e che prima ci sono le necessità di tutti, poi di mio figlio. E' veramente così?
Non è vero che prima ci sono le esigenze della classe. L’insegnante di sostegno è stato assegnato a una classe per realizzare, su richiesta della scuola, un progetto educativo destinato a sviluppare le potenzialità di uno specifico alunno con disabilità. Per rendere più efficace il progetto contribuirà anche lui, assieme agli altri docenti della classe, a realizzare un ambiente di apprendimento il più possibile inclusivo e opererà quindi con tutti gli alunni ma il primo destinatario dei suoi interventi, direttamente o indirettamente, è sempre l’alunno con disabilità.
Ecco cosa dicono al riguardo le Linee Guida del DI 153/2023, a pag. 56:
Ecco cosa dicono al riguardo le Linee Guida del DI 153/2023, a pag. 56:
Le ore di sostegno sono assegnate alla classe, ma per sviluppare un progetto educativo personalizzato; non devono intendersi come risorse aggiuntive che rientrano nella libera disponibilità della scuola, da utilizzare per qualsiasi attività di supporto destinata ad altri alunni e ad altre alunne della classe o della scuola. Certamente la presenza del sostegno didattico in una classe può favorire l’attivazione di una didattica più aperta e flessibile da cui può trarre vantaggio tutta la classe, il team docenti e il consiglio di classe, ma deve essere sempre chiaro che questi interventi sono rivolti prioritariamente all’alunno o all’alunna con disabilità.