Dubbi su obiettivi minimi e prove equipollenti
Ho un dubbio sulla valutazione di uno studente disabile, che alla scuola secondaria di II grado segue una programmazione riconducibile ad obiettivi minimi.
A fronte di una verifica di matematica che proponga 5 esercizi, la sufficienza, secondo la griglia di valutazione fornita dal prof, si raggiunge risolvendo correttamente i primi tre. Il ragazzo con sostegno si concentra solo su quelli, perché degli altri due non capisce neanche la richiesta. Alla fine dell'ora magari non è riuscito a terminare i primi tre esercizi o ha commesso qualche errore, che lo porta, sommando i punteggi attribuiti dal docente in modo scrupolosamente identico a quanto fatto per gli altri alunni, a collezionare un voto pari a 4 e mezzo. Questa procedura è corretta? In altre parole, se svolge solo ed unicamente la parte di verifica relativa agli obiettivi minimi il voto massimo dovrebbe essere 6 anche per lui?
Per gli studenti con disabilità possono essere personalizzati, oltre agli obiettivi disciplinari, anche i criteri di valutazione (ossia le griglie) e le modalità di verifica.