Iscrizione senza dichiarare la disabilità

È legittimo fare domanda di iscrizione per il primo anno alle superiori senza dichiarare la disabilità del proprio figlio o il disturbo specifico e poi pretendere dalla scuola che vengano predisposti il PEI o il PDP, portando successivamente la documentazione da cui si evince che nei precedenti cicli aveva il supporto del docente di sostegno o era stato previsto il PEI o PDP in seguito alle diagnosi presentate?

E’ vero che i collegamenti a distanza non si possono più fare?

Mia figlia di 10 anni è tornata da poco a casa dopo 2 interventi chirurgici per asportazione di tumore celebrale. Ancora non può tornare a frequentare la scuola, per cui le maestre dell'ospedale hanno consigliato di richiedere per la bambina la didattica distanza, anche per poco tempo, in modo che possa reinserirsi gradualmente nel gruppo classe. Purtroppo la Dirigente ha rifiutato la richiesta sostenendo che la normativa non lo prevede neanche per i casi eccezionali.

Non possono accettare il bambino perché hanno già le classi al completo

Sono la mamma di un bambino autistico di 7 anni. Dato che siamo in procinto di trasferirci in un altro municipio di Roma, ho necessità di fare il cambio scuola al bambino in una seconda elementare; parlai con la preside della nuova scuola a gennaio, la quale mi assicurò che non c'erano problemi, ora dopo quasi 4 mesi vengo a sapere che non hanno posto e mi hanno espressamente detto che non possono accettare il bambino perché hanno già le classi al completo con già troppi bambini disabili al loro interno. C'è un massimo di bambini disabili che posso essere ammessi in una classe?

La scuola può rifiutare un bambino per non dovergli somministrare l’insulina?

Scuola dell’infanzia. Dopo 1 mese di affiancamento di noi genitori al nostro piccolo S., di 30 mesi diabetico di tipo 1 da febbraio, oggi la risposta delle insegnanti sostenute dal preside: “noi siamo disposte ad accettarlo, ma non vogliamo somministrare l’insulina o usare il microinfusore. È un nostro diritto”. Per quanto rispettabile, ma non condivisibile, trovo paradossale che lo Stato tuteli il diritto a non somministrare i farmaci e non il diritto a chi i farmaci li deve assumere.